DEH VIOLETTA – nonsolocommedia

Il punto è che non c’è solo Beatrice. Anche solo con lei le cose sarebbero complesse. Ma non c’è solo lei.
E Dante non è sempre stato “Dante”. Lo è diventato. Il Dante della Commedia è il Dante di un percorso spirituale, morale, psichico, intenso e travagliato.
Di donne ce ne sono tante. Le Petre, le pargolette, le donne gentili, le donne dello schermo… e poi ci sono le fanciulle in fiore.

Deh, Violetta, che in ombra d’ Amore
ne gli occhi miei sì subito apparisti,
aggi pietà del cor che tu feristi,
che spera in te e disiando more.
Tu, Violetta, in forma più che umana,
foco mettesti dentro in la mia mente
col tuo piacer ch’ io vidi;
poi con atto di spirito cocente
creasti speme, che in parte mi sana
là dove tu mi ridi.
Deh, non guardare perché a lei mi fidi,
ma drizza li occhi al gran disio che m’ arde,
ché mille donne già per esser tarde
sentiron pena de l’ altrui dolore.

Questa è una ballata rivolta a una donna-fiore (ne abbiamo altre) di nome Violetta. Violetta di nome e di fatto. Chi sia, poco importa.
La ballata è un forma metrica che in qualche modo lega Dante all’amico Guido Cavalcanti. I commenti vedono subito il collegamento a questi componimenti danteschi dedicati alle sue “fanciulle in fiore” con la cavalcantiana “Fresca rosa novella“.
Violetta è “in forma più che umana”, è inaccessibile. Fa soffrire il poeta. Ma la chiusa è un po’ inquietante. Di un Dante non ancora “comico”, ma più tragico.
Se Violetta non ricambierà l’ardente fuoco del poeta se ne pentirà. Che tanto questo accade alle donne “tarde” nel ricambiare chi le ama. Sentiranno pena. Che sia pena fisica o morale non è chiaro.
In qualche modo se la donna non ricambia farà della sua vita un inferno. O forse sarà dannata nell’aldilà. I richiami provenzali e non sono parecchi al riguardo.

La riottosa Violetta non sarà salvata.

Per fortuna che ci penserà poi Beatrice a salvare questo Dante ancora troppo acerbo.

Lascia un commento